15 janvier 2009
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18:29
E' il solito vizietto italico di ridurre tutta la vita politica alla gestione del potere personale di questo o quel personaggio. Possono cambiare, almeno a parole, le "Repubbliche" (ho perso il conto: siamo alla terza o alla quarta?). Cambiano i movimenti od i cosiddetti partiti. Resta immutabile quel gusto tolemaico dei protagonisti per cui tutto deve girare attorno alla loro persona.
Fini rialza ogni tanto il capo, poi deve nuovamente inchinarsi al re di Arcore. Il menu non prevede altra scelta di quella del cuoco. O mangiare quella minestra o saltare dalla finestra. Ieri Berlusconi ha finto di fare pace con lui. Intanto, sussurrano le cronache, sta pensando a come toglierselo dai piedi. Nelle nebbie degli oroscopi parlamentari si vocifera persino di una "rappresentanza nelle sedi internazionali", come si legge su "Repubblica" di oggi.
E' già successo con Prodi e Fassino. Può avvenire anche con Fini. Sino a quando una "rivoluzione copernicana" della nostra politica non riuscirà a dimostrare che bisogna rovesciare le prospettive morali. Non contano sopra tutto e tutti gli interessi dei partiti (e dei gruppi di potere economico), ma quelli della società intera.
Nulla ci permette di essere ottimisti. Lo dimostra il fondo del "Corriere della Sera" di Massimo Franco. "Forse non succederà nulla", è l'inizio del pezzo; ma c'è quasi la certezza che si sta rovinando la luna di miele con il Paese, è la conclusione. Nel mezzo dell'articolo sta il problema più serio del momento: "... l’assenza di un’opposizione compatta e rocciosa dà al centrodestra l’illusione di potersi permettere molti lussi: compreso quello di litigare".
Mi scrive un amico, Marcello Forcini, un'efficace sintesi della nostra situazione: "Il governo la fa sempre fuori dal vaso, al contrario l'opposizione soffre di stitichezza".
Al governo ed all'opposizione consigliamo di riflettere su quanto Maurizio Molinari racconta oggi nella "Stampa" dagli Usa sul crac della Sanità. Una sola citazione: un ospedale è stato costretto a chiudere il reparto pediatrico mettendo alla porta oltre cento bambini. La notizia è ripresa dal servizio di Lisa Girion e Mark Medina sul "Los Angeles Times" di ieri: "... in Northern California, NorthBay Healthcare closed a $15-million projected shortfall by shuttering a pediatric hospital unit and an outpatient pediatric rehabilitation program with a waiting list of 100 children".
Fini rialza ogni tanto il capo, poi deve nuovamente inchinarsi al re di Arcore. Il menu non prevede altra scelta di quella del cuoco. O mangiare quella minestra o saltare dalla finestra. Ieri Berlusconi ha finto di fare pace con lui. Intanto, sussurrano le cronache, sta pensando a come toglierselo dai piedi. Nelle nebbie degli oroscopi parlamentari si vocifera persino di una "rappresentanza nelle sedi internazionali", come si legge su "Repubblica" di oggi.
E' già successo con Prodi e Fassino. Può avvenire anche con Fini. Sino a quando una "rivoluzione copernicana" della nostra politica non riuscirà a dimostrare che bisogna rovesciare le prospettive morali. Non contano sopra tutto e tutti gli interessi dei partiti (e dei gruppi di potere economico), ma quelli della società intera.
Nulla ci permette di essere ottimisti. Lo dimostra il fondo del "Corriere della Sera" di Massimo Franco. "Forse non succederà nulla", è l'inizio del pezzo; ma c'è quasi la certezza che si sta rovinando la luna di miele con il Paese, è la conclusione. Nel mezzo dell'articolo sta il problema più serio del momento: "... l’assenza di un’opposizione compatta e rocciosa dà al centrodestra l’illusione di potersi permettere molti lussi: compreso quello di litigare".
Mi scrive un amico, Marcello Forcini, un'efficace sintesi della nostra situazione: "Il governo la fa sempre fuori dal vaso, al contrario l'opposizione soffre di stitichezza".
Al governo ed all'opposizione consigliamo di riflettere su quanto Maurizio Molinari racconta oggi nella "Stampa" dagli Usa sul crac della Sanità. Una sola citazione: un ospedale è stato costretto a chiudere il reparto pediatrico mettendo alla porta oltre cento bambini. La notizia è ripresa dal servizio di Lisa Girion e Mark Medina sul "Los Angeles Times" di ieri: "... in Northern California, NorthBay Healthcare closed a $15-million projected shortfall by shuttering a pediatric hospital unit and an outpatient pediatric rehabilitation program with a waiting list of 100 children".
[15.01.2009, anno IV, post n. 18 (738), © by Antonio Montanari 2009]
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Published by antonio montanari
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