Overblog
Editer l'article Suivre ce blog Administration + Créer mon blog

Présentation

  • : Notizie dall'Italia
  • : Storie, fatti e commenti a cura di Antonio Montanari Agg. 24.12.2021
  • Contact

Giorno per giorno

Recherche

Archives

26 avril 2009 7 26 /04 /avril /2009 15:10
Blog_onna_25aprile Parlare oggi del 25 aprile 1945 senza ricordare il contesto internazionale di allora, è un esercizio retorico da populismo sovietico.

Gli alleati tra l'ottobre 1944 (conferenza di Mosca) e l'appuntamento di Yalta (4 febbraio 1945), dividono l'Europa in sfere d'influenza. L'Italia è posta in quella "americana".

Ad Yalta s'incontrano Roosevelt, Stalin e Churchill, quattordici mesi dopo la conferenza di Teheran (28.11-2.12.1943). Qui si erano decisi lo sbarco nel nord della Francia e l'avanzata sul fronte italiano sino ad una linea Pisa-Rimini.

Dopo Yalta, l'Italia non poteva cambiare campo. Lo raccontano le storie pubbliche e segrete (vedi "Gladio").
Immaginare oggi altre ipotesi, significa ignorare colpevolmente la Storia politica e diplomatica del mondo.
Il 30 aprile 1945, mentre i russi entrano a Berlino, Hitler si uccide nel bunker sotterraneo dove era stata trasferita la sede del governo tedesco. La Germania chiede la resa. Nella notte fra l'8 ed il 9 maggio finisce la guerra europea. Il conflitto continua in Estremo Oriente, con il Giappone isolato ma ostinato.

Le discussioni del giorno dopo il discorso di Berlusconi ad Onna, sono centrate (per dirla parole di Eugenio Scalfari da "Repubblica"), sul passo in avanti compiuto con il riconoscimento della Resistenza, e sul passo indietro "verso il populisno autoritario".

Ma quel passo in avanti (con la consapevolezza che la nostra Costituzione è frutto della Resistenza), finisce per essere qualcosa di equivoco.
Berlusconi ha parlato delle minacce del totalitarismo sia di ieri sia di oggi, ignorando appunto il contesto internazionale (Yalta) che ha impedito a quel totalitarismo di affacciarsi sulla penisola. Non sono stati bravi gli italiani a restare democratici, sono stati i tre Grandi, in tempi duri e difficili, a metterci nella condizione di esserne immuni.

Questo dimenticare la Storia è tipico del populismo di ogni latitudine. E di chi in suo nome vuole "riscrivere" la Storia per offrircene un'interpretazione diversa da quella che deriva dai fatti. A proprio uso, consumo e (soprattutto) utile.
E' l'atteggiamento di chi agisce con un istinto "predone" che lo storico Sergio Luzzatto ha attribuito giustamente a Berlusconi per essersi impossessato del 25 aprile. Con la impudica sfrontatezza di chi ha persino proposto di cambiare il nome di "festa della Liberazione" in quella "della Libertà". Come recita il logoe del partito del premier. Come se quella "Libertà" non fosse nata come è nata nel 1945, ma derivasse da graziosa concessione dei politici attualmente al governo. Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere.

[26.04.2009, anno IV, post n. 120 (840), © by Antonio Montanari 2009. Mail.]

Divieto di sosta. Antonio Montanari. blog.lastampa.it
gruppobloggerlastampa

Sitemeter
Taggatore

Partager cet article
Repost0
Published by antonio montanari - dans antoniomontanari