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21 mai 2009 4 21 /05 /mai /2009 17:00
"Sono un rivoluzionario e penso che sia più facile fare una rivoluzione che le riforme". Così Berlusconi risponde alla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che lo ha sollecitato a fare le riforme mettendo a frutto quel consenso conquistato e che costituisce un "patrimonio politico straordinario".

Questa definizione di "rivoluzionario" è stata usata in un contesto particolare. Perché Berlusconi le ha affiancato un attacco al Parlamento: ha tutti i poteri ed è "pletorico". Quindi è "inutile e controproducente". Ovviamente rispetto alla sua idea di un uomo solo al comando. E' una definizione che illustra bene la volontà di Berlusconi di percorrere scorciatoie per realizzare il suo programma. Non tanto un suo nascosto intento di fare scendere in strada i suoi seguaci. Però anche le scorciatoie retoriche diventano pericolose, perché le teste si surriscaldano ascoltando le parole.

Fini ha risposto difendendo in pratica l'attuale Costituzione. Fini ogni giorni che passa prende sempre più le distanze dalla linea personale di Berlusconi. Inevitabile. Se non vuol recitare la parte dell'eterno "giovane di studio" sino alla pensione.

La novità del giorno è però un'altra: Berlusconi è stata smentito da "Repubblica". Con la storia di quella cena a Villa Madama a cui ha partecipato la fanciulla in fiore napoletana, sconosciuta a tutti e senza genitori al fianco, il 19 novembre 2008, in mezzo al fior fiore del Made in Italy.

Così il quotidiano romano ha aggiunto una nuova domanda alle dieci a cui il capo del governo non ha voluto sinora rispondere: "Perché ha mentito agli italiani (e stavolta persino ai francesi)?". Il cavaliere aveva sempre sostenuto di non aver mai incontrato la giovane da sola.

Una risposta potrebbe essere suggerita da due articoli di oggi. Lietta Tornabuoni su "La Stampa" sottolinea come il parlare politico sia "ambiguo, impreciso, senza notizie".
Alexander Stille su "Repubblica" mette sotto accusa "un giornalismo impaurito e fortemente condizionato". Anche per colpa dell'opposizione. Oggi "non contano più i fatti". Ma solo, per ripetere le parole di Lietta Tornabuoni, il parlare "ambiguo, impreciso, senza notizie".

Due esempi di questo tipo di parlare, presi non dalle questioni giudiziarie dibattute in questi giorni (oggi Berlusconi ha rinnovato l'attacco ai pm "estremisti di sinistra"), ma dalla cronaca della cena del novembre scorso e dall' intervento di Berlusconi alla Confindustria.

Cominciamo da quest'ultimo. Salutando Emma Marcegaglia ha inventato questo racconto: «Ieri sera è venuta a trovarmi a Palazzo Chigi e un commesso mi ha detto: "C'è di là una velina". Era la presidente, era in gran forma, elegante, tutta vaporosa perchè aveva una cena: sembrava volasse sui tappeti».

La signora Marcegaglia qualche ora dopo, al congresso della Cisl, ha risposto a Berlusconi, dicendo che, pur non avendo nulla contro le veline, preferisce essere accolta, come è successo con Bonanni, come "una persona seria, libera e concreta".

Secondo esempio. Alla cena di Villa Madama, interrogato su chi fosse quella avvenente fanciulla al suo fianco, ha spiegato che era la figlia di carissimi amici che stava facendo uno stage. Dimenticando che per Clinton la fine cominciò appunto con una stagista, Monica Lewinsky. Era il (lontano?) 1998.

Breve annotazione en passat. Non mi sembra di aver letto nei tre principali quotidiani d'informazione nazionali alcun riferimento all'articolo de "Le Monde" di ieri (apparso su internet il 19), dove si parla di "Berlusconi, une histoire italienne", e si dice che nel suo entourage il cavaliere  se appare "un po' mentitore" è giustificato con la scusa che rassomiglia ai connazionali.

[21.05.2009, anno IV, post n. 147 (867), © by Antonio Montanari 2009. Mail.]

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Published by antonio montanari - dans antoniomontanari