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11 janvier 2007 4 11 /01 /janvier /2007 17:22
Importante articolo di Sandro Magister, vaticanista dell'Espresso sul caso di monsignor Stanislaw Wielgus nel sito www.chiesa.espressonline.it.
Magister ricorda anzitutto le parole di padre Adam Boniecki, già amico personale di Wojtyla e responsabile dell’edizione polacca dell’”Osservatore Romano”:  “Non so chi, ma qualcuno ha disinformato papa Joseph Ratzinger. È grave e qualcuno dovrà pagare, in Polonia o in Vaticano”.
Magister ricostruisce la storia di Wielgus e della sua nomina ad arcivescovo di Varsavia•
«Il 6 dicembre l’annuncio ufficiale della nomina. Un mese dopo il prefetto della congregazione per i vescovi, cardinale Re, avrebbe confessato: “Quando monsignor Wielgus è stato nominato noi non sapevamo nulla della sua collaborazione con i servizi segreti”.  Avrebbe potuto dire: “Noi non volevamo sapere nulla”. Perché solo il 2 gennaio la nunziatura vaticana chiese all’Istituto della Memoria Nazionale i documenti su Wielgus.»
Magister ricorda poi che «il 21 dicembre, il papa in persona si era esposto di nuovo in difesa del designato nuovo arcivescovo di Varsavia: riconfermando in lui “piena fiducia” dopo aver esaminato “tutte le circostanze della sua vita” e anche, si seppe poi, dopo averlo nuovamente ascoltato».
Leggiamo il resto di Magister:
«In pubblico Wielgus continuava a negare. Ma il 3 e il 4 gennaio sui giornali polacchi comparvero le copie dei documenti da lui firmati per la polizia segreta.
Il 5 gennaio Wielgus prese ugualmente possesso della carica di arcivescovo di Varsavia e disse di aver informato dei suoi trascorsi il papa prima della nomina.
Il 6, festa dell’Epifania, fece leggere in tutte le chiese della Polonia un messaggio in cui finalmente ammise di “aver fatto male alla Chiesa” sia collaborando con la polizia, sia negando poi in pubblico tale collaborazione. Ma ribadì che aveva confessato tutto in precedenza al papa.
Il messaggio dell’Epifania non preludeva in nulla alle dimissioni. Wielgus chiedeva ai fedeli di Varsavia di “accoglierlo” come nuovo arcivescovo: “sarò tra voi come un fratello che desidera unire e non dividere”. Aggiungeva solo di “sottoporsi a qualunque decisione del papa”.
L’ordine gli arrivò il giorno stesso, prima di sera: dimissioni.
In Vaticano erano finalmente arrivate, tradotte in tedesco, le carte dei servizi segreti. I vescovi polacchi, interpellati a uno a uno, si erano pronunciati a maggioranza contro.
Ma era stato soprattutto il messaggio fatto leggere quella mattina da Wielgus nelle chiese a deludere il papa.
Quelle cose, Benedetto XVI non le aveva mai ascoltate prima, e così, dall’uomo in cui aveva posto tanta fiducia, per la Polonia cattolica dei grandi Wyszynski e Wojtyla. »
Il testo completo si trova qui.
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Published by antonio montanari - dans antoniomontanari