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  • : Notizie dall'Italia
  • : Storie, fatti e commenti a cura di Antonio Montanari Agg. 24.12.2021
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10 mars 2010 3 10 /03 /mars /2010 17:02
Entusiasmo nel partito dell'amore
Blog_partito_amore


A sinistra un cronista free-lance, a destra (dove se non lì) un ministro del governo Berlusconi, che lo caccia in malo modo, dalla conferenza-stampa del premier. (Foto dal sito "Stampa".)

[10.03.2010, anno V, post n. 73 (1164), © by Antonio Montanari 2010. Mail.]

Divieto di sosta. Antonio Montanari. blog.lastampa.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA[/COPYRIGHT]

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8 mars 2010 1 08 /03 /mars /2010 16:44
Dal 2008 si parla di "mali minori", per non spaventare l'opinione pubblica. Intanto si squaglia lo Stato



Napolitano

A forza di accettare i mali minori, abbiamo squagliato lo Stato. In questi giorni assistiamo a stupende arrampicate sugli specchi per dire che quel decreto "elettorale" non poteva non essere firmato dal Capo dello Stato. Anche se il decreto stesso non va bene per nulla.

In altri tempi, in molti avrebbero detto che c'è contraddizione irreparabile tra le due affermazioni. Oggi no. Perché un discorso politicamente corretto deve salvare dalle critiche il capo dello Stato: capo dello Stato inteso come istituzione, non come singola figura: nello specifico, Giorgio Napolitano.

Lo ha fatto con eleganza di dottrina anche Gustavo Zagrebelsky, il costituzionalista intervistato ieri da "Repubblica": ha usato toni molto duri contro il decreto, per quattro motivi. Ne citiamo uno soltanto, "si finge che sia un'interpretazione, laddove è evidente l'innovazione". Poi sul Capo dello Stato, Zagrebelsky registra soltanto che ha usato "l'etica della responsabilità". Ovvero, non c'era altra strada per non peggiorare le cose, se abbiamo compreso il suo pensiero.

Giusto. Però c'era già stato il precedente del "lodo Alfano", a proposito del quale parlammo di "Nebbia sul Colle". E citammo un fondo della "Stampa" del prof. Carlo Federico Grosso, in cui si spiegava perché Napolitano aveva scelto la strada del "male minore".
L'articolo di Grosso era intitolato "Di male minore in male minore", per avvertirci che così facendo si è intrapresa una strada pericolosa: "Di mediazione in mediazione, il quadro delle riforme compiute o in gestazione (...) è comunque desolante. Si è trasformato il presidente del Consiglio in una sorta di Principe liberato, sia pure a termine, dalle normali, doverose, responsabilità giudiziarie...".

Era il luglio 2008. A marzo 2010, ci stiamo ancora allenando a mettere a fuoco il male minore o cerchiamo di comprendere come è fatto il cammino su quella "strada pericolosa" su cui ci siamo (siamo stati) avviati?
Dal luglio 2008 parliamo di mali minori, per non spaventare l'opinione pubblica. Ma tutto ciò dove ci sta portando?

Aldo Schiavone osserva oggi su "Repubblica": "La crisi del berlusconismo [...] sta entrando in una fase nuova e imprevedibile, in cui ogni cosa è possibile".
Ieri sul "Corrierone" Ernesto Galli della Loggia ha parlato di una crisi politica del partito e quindi del governo (possiamo immaginare) di Berlusconi. Dovuta al suo senso di onnipotenza, alla sua arroganza, alla sua altezzosa insofferenza alle critiche.

Non serve nulla a gridare allo stato di accusa come fa Di Pietro, per Napolitano. Ma serve ancor meno fingere che i problemi non esistono. Più che fare la Storia, ci lasciamo trascinare da essa. Ed essa, da vecchia bagascia come la definiva Gianni Brera, dà ragione a chi vince, e non fa vincere chi ha ragione. Vecchia lezione su cui nessun sembra intenzionato a meditare.

[08.03.2010, anno V, post n. 71 (1162), © by Antonio Montanari 2010. Mail.]

Divieto di sosta. Antonio Montanari. blog.lastampa.it
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7 mars 2010 7 07 /03 /mars /2010 16:42
Ha bisogno di cure in ambiente ospedaliero con rianimazione

Incarcere


Vogliamo sottoscrivere l'appello di Melania Rizzoli pubblicato oggi sul "CorSera" per Giorgia Ricci.

Giorgia Ricci, gravemente malata, è in carcere.

Ecco il passo centrale dell'appello: "La signora Ricci è sottoposta regolarmente, presso l'ospedale Careggi di Firenze, a cure specialistiche mirate, che prevedono anche una mensile somministrazione, per via endovenosa, di un particolare anticorpo monoclonale, la cui infusione impone il ricovero in ambiente ospedaliero fornito di un centro di rianimazione. La prossima dose del farmaco, essenziale per stabilizzare e rallentare la patologia, e che deve essere somministrato a scadenza regolare, è prevista per il 12 marzo, nel nosocomio toscano, ed è importantissimo che la paziente non manchi a tale appuntamento".
Melania Rizzoli è medico e deputato del Pdl.

[07.03.2010, anno V, post n. 70 (1161), © by Antonio Montanari 2010. Mail.]

Divieto di sosta. Antonio Montanari. blog.lastampa.it
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5 mars 2010 5 05 /03 /mars /2010 17:40
Ma che c'entrano i gentiluomini pontifici con il Vangelo?



Blog.cantante Dunque, anche per i gentiluomini del pontefice, detti una volta camerieri segreti e d'onore, il rischio delle umani tentazioni è forte, come per quelli che cantano in certi cori tedeschi diretti addirittura dal fratello del papa...
Cronache
Per non parlare dei cori romani che poi vedono partecipare persone a cui piacciono le donne ma che debbono procurare i maschiacci ai gentiluomini di sua santità, come si legge nei giornali di questi giorni.

E se provassimo di fornire a tutti costoro delle immaginette un po' profane, invece di quelle sacre consuete che quei signori vilipendono? Non so, forse come quella che riproduciamo qui. Se poi non hanno nessuna reazione, verificabile psicologicamente da personale addetto ma non di fiducia di chi fa effettuare i controlli, allora li si tenga lontani da certi ambienti. Mica per salvare le loro anime, ma per non rovinare persone che sono comprate, ovvero fatte oggetto di prostituzione.

Circa poi la corruzione, cominciamo con eliminare i titoli onorifici pontifici. Non ce ne è nessun bisogno. Non sono previsti dal Vangelo, non sono stati predicati da Gesù Cristo, non c'entrano nulla con lo spirito religioso. "Tutto il resto appartiene al demonio...". Appunto, come in questi casi.
Ci sono già abbastanza storielle sporche, Calvi, etc. sino a quella indecente sepoltura di cui hanno parlato le cronache, per chiedere al magistero non di tacere e nascondere i rifiuti sotto il tappeto. Nessun rogo, ma un po' di luce per eliminare gli scandali occorre.

[05.03.2010, anno V, post n. 68 (1159), © by Antonio Montanari 2010. Mail.]

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5 mars 2010 5 05 /03 /mars /2010 16:37
Di chi parla Elsa Morante in questi termini?

Morante


"Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano. Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare".
Elsa Morante, 1945

Qualunque cosa abbiate pensato, il testo si riferisce soltanto a Benito Mussolini... [Dal web]
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5 mars 2010 5 05 /03 /mars /2010 15:36
Confonde fischi per fiaschi

Wikio_bertone


Non ho mai parlato di Bertone autoveicoli (http://www.wikio.it/economia/autoveicoli/bertone) come mi attribuisce Wikio, ma soltanto di Bertone cardinale Tarcisio. Urka! Sveglia, Wikio: se tanto mi dà tanto, non c'è mica da fidarsi troppo di te...
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3 mars 2010 3 03 /03 /mars /2010 10:46
Non ammiro l'ammiraglio che non conosce la storia d'Italia, e suggerisce a me di studiarla, dandomi del fascista


Blog_sanremo

Come diceva Totò, ogni limite ha la sua pazienza. Il signore che ha inviato la mail contro il sottoscritto al periodico "il Ponte" su cui scrivo dal 1982, in sostanza mi accusa di aver inventato notizie storiche.

Queste notizie sono due: riguardano il bisnonno del principino canterino e ballerino, "bisnonno che insediò Mussolini nel 1922 e che lo arrestò nel luglio 1943".

Se quel lettore del "Ponte" vuol negare i due fatti, allora non resta che alzare desolatamente le braccia al cielo. Con una postilla.

Mentre chiediamo ai migranti la conoscenza della storia e della lingua italiane per concedere loro la cittadinanza, abbiamo cittadini italiani che occupano posti di responsabilità senza sapere che Mussolini fu insediato ed arrestato dallo stesso re Vittorio Emanuele III. Povera Italia, verrebbe da dire desolatamente. Sono stato informato che il predetto signore che mi suggerisce di informarmi meglio sulla storia italiana, e che mi accusa in sostanza di esser un fascista, è nientepopodimeno che un AMMIRAGLIO.

Se il lettore del "Ponte" mi accusa di essere fascista, un suo collega del web anche oggi mi scrive per dirmi che sono un bolscevico. Appunto, ogni limite ha la sua pazienza, ed ometto un commento sincero. Li invito a mettersi d'accordo.

[03.03.2010, anno V, post n. 64 (1155), © by Antonio Montanari 2010. Mail.]

Divieto di sosta. Antonio Montanari. blog.lastampa.it
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2 mars 2010 2 02 /03 /mars /2010 16:00
La giusta proposta di Paola Mastrocola: leggiamo, è un gesto politico

Lettrice


Si chiama "Il manifesto della parola bandita". Lo ha scritto Paola Mastrocola sulla "Stampa" di oggi. La parola bandita è "lettura".
Paola Mastrocola comincia con "L'idea è di leggere e basta". Ma in questa società dominata da "rumore e caos, fretta e disordine", non c'è tempo né spazio per la lettura.
La lettura, conclude, "è andata fuori dal Regno: la parola è bandita". Per questo "oggi leggere" è "l'unico gesto politico possibile".

Possiamo sottoscrivere con entusiasmo? Con l'aggiunta di un titolo recente, da un'opera di Umberto Eco e Jean-Claude Carrière: "Non sperate di liberarvi dei libri". Lo ripetiamo come grido di battaglia contro chi vuole ridurre tutta la cultura agli sculettamenti delle ballerine televisive.

Possiamo sottoscrivere con entusiasmo, un'altra cosa della "Stampa" odierna? Il collega prof. Massimo Macciò parla dell'incultura diffusa nella vecchia (e rimpianta) scuola, dove non si studiava la cosiddetta "Educazione civica".

La materia era aggregata a Storia. Due ore alla settimana non bastavano per insegnare decentemente gli argomenti di Storia ed illustrare la Costituzione per Educazione civica. Allora il sottoscritto commetteva un reato, rubava qualche ora al mese ad Italiano (che ne aveva tre fisse alla settimana).

Anche perché il collega di corso che insegnava le materie giuridico-economiche era un tipo particolare. Imponeva lo studio di suoi appunti, in cui l'interpretazione dei fatti storici degli ultimi due secoli era farcita da falsificazione palesi e da esaltazione delle idee naziste.
Un'ispezione ministeriale non approdò a nulla, per salvataggio operato in extremis dall'autorità superiore dell'istituto. La quale definiva la Costituzione con l'etichetta di "Bella roba", ovvero una schifezza.

Quel docente sosteneva le teorie dei "Protocolli dei sette savi di Sion". Non ebbe mai nessuna inchiesta giudiziaria in loco, ma in altra città sì, perché là gli studenti non tollerarono i suoi volantini distribuiti fuori di una scuola superiore.

Erano gli anni in cui i presidi di destra dicevano che a scuola non si doveva fare politica, ovvero insegnare la Costituzione, ovvero fare "Educazione civica".

Al riguardo. Possiamo citare una frase di Jean-Paul Fitoussi, sempre dalla "Stampa" di stamane?
Parla di Norberto Bobbio. E di una questione molto attuale nel marasma politico italiano. Dove sta la differenza tra destra e sinistra? La democrazia è basata su un'idea di uguaglianza, e la sinistra è immanente alla democrazia. Vedete quale giornale sovversivo si sia ormai ridotta la "Stampa", trattando di uguaglianza e democrazia.

[02.03.2010, anno V, post n. 63 (1154), © by Antonio Montanari 2010. Mail.]

Divieto di sosta. Antonio Montanari. blog.lastampa.it
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2 mars 2010 2 02 /03 /mars /2010 14:02
L'accusa per aver criticato il principino canterino e ballerino



Blog_sanremo

Un mio articolo apparso sul periodico riminese "il Ponte", pure pubblicato sul mio network internazionale di blog, ha provocato la scomposta reazione di un lettore del giornale. Si tratta della nota dedicata al cittadino Savoia, esibitosi al festival della canzone a Sanremo.

Il lettore mi accusa di non aver avuto cristiana pietà verso il suddetto cittadino Savoia. Di essermi lasciato abbacinare dalla condizione di "cattolico adulto". Di voler una Repubblica non democratica e non nata dalla Resistenza.

Per rispondere al lettore ho inviato al giornale tre righe di testo che riproduco in calce. E che spero di poter vedere pubblicate.
Intanto qui aggiungo qualcos'altro. Credo nel cristianesimo del farsi pusilli. Quel lettore vuol prendere per i fondelli il sottoscritto, inserendo la definizione di "cattolico adulto" per accusarmi di prodismo.

En passant osservo che l'accusa è un onore, ma soprattutto un onere. Perché vedo che insomma o da destra o da sinistra, il professore bolognese sta sullo stomaco a parecchie persone. Ed allora la situazione è molto divertente. Quando si rompono le palle del biliardo, allora è un grande successo personale.

Non ho mai avuto tessere né da adulto né da infante della parrocchietta democristiana o post. Per cui il lettore riminese che ha protestato con il direttore del "Ponte", scrive cose inesatte, proiezioni di suoi fantasmi, metafore di una situazione che non mi appartiene.

Nessun partito mi avrebbe mai sopportato per più di tre giorni. Ho imparato la lezione da mio zio, che dopo la fine della guerra doveva essere il primo sindaco di Rimini. Ai compagni del partito (nel senso di compagni del pci) disse: "Ragazzi, chi ruba va in galera". Non lo candidarono.

Cattolici per cattolici, come suol dirsi, per fare paragoni. Meglio essere "adulti" e spiati da malfattori, che malfattori e fare le spie. Succede oggi (vedi caso Boffo), succedeva ieri (contro Prodi), e pure temporibus illis, quando personaggi adesso serenamente illustri, inviavano al ministero degli interni le informative sulle conferenze del dissenso cattolico tenute nella città.

Ecco la protesta del lettore de "il Ponte":
"Al Sig. Antonio MONTANARI. Complimenti per la sua alta concezione di carita' cristiana. Ora, se posso vorrei darle un parere, non un consiglio. Un cattolico adulto non ha bisogno di consigli. Prima di parlare di storia cerchi almeno d'informarsi un po'. Non molto un po'. Comunque, dal suo scritto, si evince che a lei questa Repubblica (costituzionale e resistenziale) non piace. Lei mira ad un'altra Repubblica. Cordialmente la saluto".

Ecco infine la mia risposta al lettore:
"Alla Costituzione nata dalla Resistenza, deve ispirarsi la Repubblica. Il lettore erra quando mi attribuisce mire verso un'altra forma di Stato. Ha sbagliato indirizzo. Forse non mi ha mai letto in precedenza. E non ha compreso nulla di quanto ho scritto circa il ridicolo principino canterino e ballerino. Da oltre mezzo secolo ho la cattiva abitudine di leggere e studiare libri di Storia. Per cui respingo al mittente l'accusa di non essere informato. Antonio Montanari".

[02.03.2010, anno V, post n. 62 (1153), © by Antonio Montanari 2010. Mail.]

Divieto di sosta. Antonio Montanari. blog.lastampa.it
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1 mars 2010 1 01 /03 /mars /2010 16:15
Anteprima. Tam-Tama 985, "il Ponte" 7.3.2010.
«Shaid, 30 anni, lasciato morire»

Tama07.03.2010



Ero straniero e mi avete accolto. Da qualche parte l'ho letto, pensa un signore davanti alla notizia di Sahid Belamed, marocchino, 30 anni, uscito sbronzo da una discoteca, finito in un canale, risalito sul ciglio della strada sotto un palo della luce, a Ferrara. In tanti, in pochi, chissà quanti, passano. Lo vedono. Tirano diritto. Cosa costava una telefonata al 118? Morale, Sahid crepa di freddo.

Il signore ha davanti una pagina: «Gli indifferenti di Ferrara». Continua a chiedersi: chi ha detto che era straniero ed è stato accolto. Carlo Marx? Dalla Germania all'Inghilterra ci era andato. Ma no, troppo aristocratico per avere quei pensieri. Germania, un lampo, e se fosse stato quella carogna di Hitler? Eh, poi non avrebbe gasato sei milioni di ebrei.

Il signore che legge il giornale, ricorda la propria giovinezza, altri indifferenti, quelli di Moravia, ma era un romanzo, mica un fatto vero, anche se poi era la storia di una ribellione. Contro le parole d'ordine del fascismo: credere obbedire e combattere. Andassero loro a combattere.
Gli indifferenti di Ferrara, per il marocchino lasciato morire dal freddo, sono diversi. Nascosti nelle pieghe della cronaca (ossia della vita). Invisibili. Pensate un po', sono invisibili più dei clandestini che vengono a cercar fortuna qui. Nell'Europa cristiana che ha combattuto (e avrebbe voglia di combattere ancora) contro gli infedeli.

Il signore con il giornale, comincia a dubitare di tutto. Dove ha letto che un distinto capo di governo (di quale Paese?), ha accusato l'opposizione di voler spalancare le porte agli stranieri (i barbari degli antichi). Forse è lo stesso che ha detto al collega albanese: niente uomini, soltanto belle ragazze dai gommoni sulle nostre coste. Beh, non mettiamolo in croce, succede a tutti di infilare due o tre cose non eccellenti nel discorso. Mica possiamo criticarlo ogni giorno per le battute che racconta.

E se la storia dello straniero che è venuto ed è stato accolto, l'avesse sentita dall'assessore Palmiro Cangini in uno spettacolo comico, ovvero dal nostro vicino di casa Paolo Cevoli... Impossibile, era una frase seria. I comici non sono come certi nostri politici governativi che vogliono rimandare a casa gli stranieri a forza di calci nel sedere. Mio Dio, alla fine ricordò. [985]

[01.03.2010, anno V, post n. 61 (1152), © by Antonio Montanari 2010. Mail.]

Divieto di sosta. Antonio Montanari. blog.lastampa.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA[/COPYRIGHT]

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