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  • : Storie, fatti e commenti a cura di Antonio Montanari Agg. 24.12.2021
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27 janvier 2008 7 27 /01 /janvier /2008 18:07
Orgoglio Dopo l'immondizia di Napoli, non poteva mancare il marcio su Roma, testimoniato dagli episodi raccolti (in maniera indifferenziata) negli ultimi giorni: dai senatori che sputano ai colleghi di partito, sino ai partiti come quello diniano di soli "tre componenti tre", che si spaccano in altrettante opzioni di voto, per parità rispetto alla Storia: uno si astiene, uno vota a favore e l'ultimo non può che votare contro, guai si dicesse che ha copiato l'idea da uno degli altri due.
Questa sì che è vera politica innovativa, da persone con gli attributi giusti al posto giusto nel momento giusto.
Oggi il marcio su Roma si accresce con la minaccia della marcia su Roma. Milioni di italiani sono lì già con il bagaglio in mano pronti a partire verso la capitale, cingere in stato d'assedio i luoghi del degrado demo-pluto-massonico-prodista, per fare piazza pulita di tutto, eliminare i parassiti, ravvivare la fiamma della democrazia, accendere un cero in San Pietro e prendersi una benedizione del Santo Padre, già che si è lì e che qualcuno ti ha pagato il viaggio, i panini e le bibite al sacco.
Oggi da Riva del Garda l'on. Silvio Berlusconi ha parlato chiaro: "Milioni di italiani si riverserebbero a Roma se non ottenessimo presto di andare al voto".
Poi ha aggiunto: "Se all'interno di questa sinistra c'è qualcuno che vuole dividere con noi certe responsabilità, non saremo certo noi a dire di no".
Se c'è questo qualcuno tra quelli di sinistra, si farà certamente avanti a viso aperto o di nascosto non c'è differenza, tanto poi arriva Veltroni a spiegare tutto con acuta dialettica politica, ed a metterci una pietra sopra, insomma una specie di condono per gli abusi politici.
La prima questione sarà per questo qualcuno tra quelli di sinistra: come andare a Roma, in carrozza letto seguendo l'esempio di Benito Mussolini od in elicottero imitando il Cavaliere? E poi, niente panini e bibite al sacco, ma una suite in un albergo a quattro stelle come minimo. Magari con l'aggiunta di qualche stellina avvezza a far certe cose per lavorare in tivù, secondo la parola del Cavaliere.
Per "dividere certe responsabilità" occorre prima condividere certi confort. E se anche la democrazia ha i suoi costi, perché pagarli di tasca propria dato che qualcuno lo può fare per te?
E poi chi non ti dice che questa volta ad impartire la benedizione sia proprio lui, Silvio da Arcore canonico di rito ambosiano, affiancato dal chierichetto fogliante Giuliano Ferrara?


[Anno III, post n. 28 (405)]
FONTE

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Published by antonio montanari - dans antoniomontanari