Aumentano i reati, crescono le paure, parola di Istat. Non lo metto in dubbio. Ma resto convinto che siano più pericolose le cosiddette persone affidabili, dei tanti sconosciuti che incrociamo per strada.
Anni fa tentarono di rubarmi una vil borsa di plastica da cinque euro, piena di libri e giornali. Era infilata nel cestino sotto il fanale anteriore della bici. Uno dei due ragazzi in moto cerca di sfilarla, la cinghia si ferma al fanale, lui molla la presa, e se ne vanno.
Non mi hanno fatto cadere, li ho mentalmente ringraziati.
Quando ne parlo, o quando possono entrare obliquamente in un discorso, li ricordo come tra le poche persone oneste che abbia incontrato.
Non mi fanno paura gli stranieri e gli sconosciuti. Ho sperimentato che il male maggiore mi è venuto soltanto da persone con cui si lavorava a contatto di gomito.
Le caramelle avvelenate me le hanno sempre rifilate i vicini di scrivania. Non gli sconosciuti.
[Anno III, post n. 131 (508), © by Antonio Montanari 2008]
Foto "Vichi".