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20 juin 2008 5 20 /06 /juin /2008 18:05

Berlusconi01h Il "rieccolo" della politica d'un tempo era Amintore Fanfani. La storiella si ripete con Berlusconi.

Rieccolo a recitare il suo repertorio, non sappiamo con quanto imbarazzo o faccia tosta dei suoi comprimari.

Attacca i magistrati, li chiama "sovversivi". Ne ha facoltà perché se l'è presa, non con il voto ma con l'arbitrio. Distinguiamo le due cose e non mescoliamo le carte, please.
Adesso attacca anche Veltroni, lo chiama amministratore fallito a Roma.
Caro Walter ben ti sta, ti sei fidato di lui, ed ora ti prende a pesci in faccia.

Di peggio è accaduto a Prodi, l'altro ieri sulla "Stampa" Marcello Sorgi riferiva delle interpretazioni date al "ritiro" del professore dalla politica. Hanno tirato in ballo pure "la psicologia". Qualcuno lo voleva far passare per squilibrato, immaginiamo.
Oggi Prodi scrive a Sorgi: mi sono dimesso da presidente del Pd, non lascio la politica.

Prodi ha vinto due volte, per due volte è stato fregato. In politica succede. Ma professor Prodi, resista, c'è bisogno di lei oggi. L'ulivismo non è una categoria giornalistica o dello Spirito. Era una precisa realtà. Veltroni ha avuto fretta di bruciare le tappe. Ora ha contro D'Alema e Prodi. Ma soprattutto ha contro quel Berlusconi che chissà quali patti avrebbe segretamente stipulato con lui per aver carta bianca e non dover guardare in faccia a viso aperto all'opposizione.

Adesso che è stato costretto a cambiare gioco, torna alla vecchia tattica, che più di una tattica è un tic, un tic pericoloso per noi e non per lui.

Ci sarà da ridere, con tutti quei deputati del Pd che sono andati a Roma confidando di poter fare gli interessi "della destra e della sinistra", parole testuali, evitatemi la citazioni degli autori.

Ma è un fatto noto che in molti speravano in cinque anni di quella che un giornalista ha chiamato la "pax romana", dimenticando che la formula nasconde il passo di Svetonio: "ubi solitudinem faciunt pacem appellant", fanno un deserto e lo chiamano pace. Anche senza le concessioni di Veltroni, ci aspetta questo deserto, ovvero la continua umiliazione e violazione della nostra Carta costituzionale.

[Anno III, post n. 191 (568), © by Antonio Montanari 2008]

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Published by antonio montanari - dans antoniomontanari