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  • : Notizie dall'Italia
  • : Storie, fatti e commenti a cura di Antonio Montanari Agg. 24.12.2021
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23 décembre 2006 6 23 /12 /décembre /2006 18:02
L'articolo di fondo del Foglio di oggi, che parte dal caso Welby per discutere del ruolo del partito radicale in Italia, è un esempio illuminante non di quell'antipolitica che Giuliano Ferrara rimprovera ai seguaci di Pannella (definiti «l’altra faccia della medaglia di un sistema politico chiuso»), ma di quell'antipolitica a cui lo stesso Ferrara partecipa discutendo dei sacri princìpi della gestione della cosa pubblica, dimenticando che il dramma di vivere è sempre uno, di chi ne è afflitto, vittima e custode di un segreto che la legge non può descrivere perché la norma è sempre astratta, mentre il dolore è concreto.
Tutti fanno finta di non capire che le leggi ci sono già, tutti invocano nuove disposizioni, tra anatemi, condanne morali, rifiuti di funerali religiosi, eccetera eccetera. Questo si chiama svicolare, cerca tempo, dare un colpo al cerchio ed uno alla botte.
Ridurre il problema del rifiuto dell'accanimento terapeutico (problema già risolto dalla norma positiva dello Stato laico e dalla legge morale della Religione cattolica con la sua applicazione al caso personale proprio da parte di un papa, Giovanni Paolo II), ridurre questo problema a battaglia radicale significa soltanto deviare dalla discussione, credere che la Politica sia l'Onnipotenza di quello che non c'é: «una legge, una legge» si grida e s'invoca, ma le leggi ci sono, c'è la Costituzione, c'è soprattutto quello che si chiama il senso comune della gente e della sua coscienza, c'è il rifiuto dell'accanimento terapeutico che non è, onorevole Bindi, eutanasia.
Dividere un corpo senza vita con una spartizione politica come oggi sta succedendo in Italia, con una spartizione che distingue il bonum dell'iniziativa radicale dal malum del suo approdo ad un gesto concreto, dovuto quest'ultimo (secondo Giuliano Ferrara) al fatto che noi abbiamo un sistema politico chiuso, ebbene tutto ciò mi sembra una grande discussione amorale: è come se ad un affamato fosse imposto prima di sedersi a tavola un corso di galateo su come s'impugnano forchette e coltelli, e su come si versa il vino nel bicchiere dopo avere assaggiato il profumo con le delicate narici dannunziane di questi teocon che con il loro atheismus triumphans fanno impazzire di gioia monsignori vaticani ed esponenti della nobiltà nera romana.
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Published by antonio montanari - dans antoniomontanari