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20 mars 2008 4 20 /03 /mars /2008 18:21

Carlabruni01gOrmai sta diventando un genere letterario di tutto rispetto, quello delle signore dei politici che intervengono sui giornali con lettere aperte.

Dopo Veronica Lario che tirava le orecchie al marito Silvio Berlusconi, ecco Carla Bruni che però scrive a "Le Monde" (di ieri) per difendere il consorte Nicolas Sarkozy. La vicenda è nota, è quella del falso sms che monsieur le président avrebbe inviato alla "ex" Cécilia...

La vicenda è chiusa perché il giornalista che aveva parlato di quell'sms ha chiesto scusa a Carla Bruni.
La quale però (e credo giustamente) non chiude il discorso sulle responsabilità dell'informazione e sull'informazione responsabile.
Il suo testo elenca varie questioni. La reazione del marito e la reazione dei cronisti alle critiche dell'illustre consorte. L'etica della professione che non può raccontare balle spacciandole per verità, seguendo ciò che la carta dello stesso "Nouvel Observateur", il giornale coinvolto, chiama "massimo rigore e massima onestà" nel presentare i fatti ai lettori.
Sarkozy insomma, dice Carla Bruni, non ha inteso attaccare la libertà di stampa, ma "il diritto di dire e scrivere qualunque cosa".

Il problema non riguarda soltanto i potenti. La differenza fra loro ed i cittadini normali (i "semplici cittadini" li chiamavano un tempo), è che loro possono trovare udienza nelle repliche o nelle denunce, e gli altri non sono per nulla ascoltati da chi invece dovrebbe.

Ci sono giornali specializzati nel raccogliere pettegolezzi. Lasciamoli fuori dal discorso. Un giornale normale non dovrebbe mai ospitare una lettera presentandola come un testo edito a stampa, per negare una informazione vera, documentata da secoli, data sopra un altro foglio, come ho visto accadere. Quella lettera era fintamente anonima, perché una redazione prima di pubblicare vuole avere garanzie, e in certi casi l'unica garanzia è chi fornisce contributi pubblicitari a quel giornale. Per cui, chiunque fa parte del giro dei finanziatori, trova ascolto nella testata.

Ecco perché sono d'accordo con le conclusioni di Carla Bruni. Solo giornalisti "veri" possono fermare la calunnia che tutto può e tutto travolge, secondo la citazione che la stessa signora riporta in conclusione della sua lettera.

La riproduco integralmente: "Relisez Beaumarchais : "La calomnie, Monsieur? Vous ne savez guère ce que vous dédaignez; j'ai vu les plus honnêtes gens près d'en être accablés… elle s'élance, étend son vol, tourbillonne, enveloppe, arrache, entraîne, éclate et tonne, et devient, grâce au Ciel, un cri général, un crescendo public, un chorus universel de haine et de proscription. Qui diable y résisterait?"  Réponse: les journalistes. Les vrais".
La traduzione integrale del testo di Carla Bruni è apparsa oggi sulla "Stampa", pag. 23.

[Anno III, post n. 85 (462)]

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Published by antonio montanari - dans antoniomontanari