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  • : Storie, fatti e commenti a cura di Antonio Montanari Agg. 24.12.2021
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22 mars 2008 6 22 /03 /mars /2008 17:58

Pelosi_blog220308 Nancy Pelosi, speaker democratica della Camera Usa, ieri ha incontrato il Dalai Lama nella sua residenza a Dharamsala, in India. "E' il nostro destino aiutare la gente del Tibet. Se il mondo non si esprime contro la Cina e contro i cinesi in Tibet, allora vuol dire che abbiamo perso tutta l'autorità morale per parlare di diritti umani", ha detto Nancy Pelosi, che era con altri nove esponenti del Congresso americano.

Oggi Pechino le risponde: "Schiacceremo i secessionisti". La presa di posizione di Nancy Pelosi, "viola tutti i principi delle relazioni internazionali", secondo un portavoce del ministero degli Esteri cinese.

Consideriamo tutto ciò un antefatto non per discutere di politica estera (credo che Nancy Pelosi abbia ragione nel sostenere le sue tesi), ma per limitarci all'orticello italiano.
Se la signora Nancy Pelosi fosse stata un'alta autorità politica italiana, forse si sarebbe accontentata (in questi giorni di vigilia elettorale) del suo privilegio di "quota rosa" soddisfatta e vincente. E non avrebbe preso un aereo per volare in India ad incontrare il Dalai Lama.
Sarebbe invece andata a fare la spesa al mercato rionale, tentando un piccolo comizio per difendere la propria identità e novità di democratica scesa in campo, eccetera.
Pelosi
Anche gli Usa sono in vigilia elettorale, con tempi meno stretti dei nostri, ma non è questione di calendario.
Ha scritto bene Federico Rampini su "Repubblica" oggi: "Dopo una settimana di silenzi imbarazzanti, di mezze frasi inconcludenti, di minuetti diplomatici in tutte le capitali occidentali, la signora Nancy Pelosi ha fatto quello che nessun altro politico ha voluto osare".

Questione di carattere, di cultura, di rispetto di certi valori che sono alla base del vivere comune? Contrapponiamo l'elogio di Nancy Pelosi fatto da Rampini, alla desolata descrizione del momento politico italiano contenuto nell'editoriale di Riccardo Barenghi su "La Stampa" di stamane. Dove si accenna a liste "piene di contraddizioni, di volti sconosciuti e inutili".
Noi avremo deputati catapultati a Roma da scelte dei capi-partito, saranno elette persone degnissime che però non hanno mai affrontato in precedenza la selezione elettorale, e sono salite ad incarichi di governo locale soltanto perché chiamate dall'alto.
Anche loro, una volta entrate a Montecitorio, saranno liete per la vittoria delle "quote rosa" e si sentiranno investite da una missione salvifica, quella di dimostrare che pure in Italia "le donne ce l'hanno fatta".
Ma siamo sicuri che neppure lontanamente le sfiora la tentazione di riflettere sulla questione: ed io nei panni della Nancy che avrei fatto?

Risposta: nell'ordine queste signore avrebbero chiamato casa, sentendosi rispondere che l'India è lontana, poi avrebbero chiamato il cardinal legato ("Non essere precipitosa"), ed infine i sostenitori locali della lista che le hanno elette e che le amano visceralmente: "Ma a te che te frega del Dalai Lama? Mica porta voti".
Signore candidate, questa è la politica italiana? Suvvia, dite qualcosa almeno su Nancy Pelosi. E prendetela ad esempio.

[Anno III, post n. 87 (464)]

Nella foto in basso, il Dalai Lama con il President Bush e  l'House Speaker Nancy Pelosi.

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Published by antonio montanari - dans antoniomontanari