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  • : Storie, fatti e commenti a cura di Antonio Montanari Agg. 24.12.2021
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1 mai 2008 4 01 /05 /mai /2008 18:13

ViscoProseguo nella campagna per rendermi antipatico. E dunque parliamo di Visco e del Fisco.
La notizia di ieri: sul web si potevano 'leggere' le denunce dei redditi di tutti gli italiani.
Ieri sera (19:06) nel blog di Anna Masera ho inserito questo breve testo:

"Ma i redditi sono già pubblici... Basta andare negli appositi uffici e consultare le necessarie carte. Chi non ha nulla da temere, non può avversare l'iniziativa. Non è mai esistito nessun segreto di Stato... Al governo Prodi si deve l'iniziativa benemerita di perseguire gli evasori. Berlusconi raccontava invece (e racconterà, immagino) la barzelletta sul sollievo provato in un'irruzione di malviventi: "Meno male che sono loro, credevo che fosse la Finanza", intesa come Guardia di Finanza. Se questo è un leader...".

Aggiungo, per conferma del mio breve testo, le spiegazioni autorevoli e documentate scritte dal prof. Stefano Rodotà oggi su "Repubblica": "Nel nostro sistema, fin dal 1958, è previsto che l'amministrazione finanziaria predisponga la pubblicazione di quegli elenchi, depositandoli sia presso la stessa amministrazione, sia presso i comuni interessati."

Ci sono altri aspetti, non previsti dalla legge del 1958, sui quali si sofferma il prof. Rodotà, e che sono legati al web.
L'unica differenza, mi sembra, fra il 1958 ed oggi sta nel fatto che prima per conoscere quei dati occorreva recarsi nei vari municipi, mentre adesso basta (anzi bastava) Internet.

Una considerazione finale. Nel blabla che la notizia ha scatenato sul web, i soliti ignoti hanno sfoderato le loro armi offensive. Consistenti soprattutto nell'aggressione verbale. Segnalo e condivido la risposta di Anna Masera: "Pippo Pippo non lo sa, che "...il diritto sacrosanto delle persone sancito dalla costituzione ad avere libertà personale, sui blog"...non è sancito su questi, di blog: qui c'è la Netiquette del giornale La Stampa, per cui bisognerebbe firmarsi. Questione di cività: ognuno si deve prendere la responsabilità di quello che scrive, qui. Altrove, caro Pippo, fai un po' quello che ti pare. Ma qui, no. Sei mio OSPITE. :-)".

Condivido perché c'è il richiamo alla "Netiquette del giornale La Stampa" che ha garantito libera espressione nella discrezione e nel ragionamento, e non nell'offesa.

Se poi all'offesa si accompagna pure la mancata conoscenza degli argomenti di cui si parla, allora siamo proprio ad una fastidiosa realtà che non ha nulla da esprimere se non l'arroganza dei "saponi" (coloro che sanno tutto). Dicendo ciò spero di scendere ancor nel gradimento pubblico, come sarà il mio scopo per tutto il mese di maggio.

Allo stesso scopo mi dichiaro perfettamente d'accordo con Ottovolante per quanto scrive su "Fini come Ratzinger", a proposito del relativismo 'condannato' ieri dal nuovo presidente della Camera.

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Published by antonio montanari - dans antoniomontanari